05/07/10

SPARTA prima parte


All’indomani i piani prevedevano la salita a Sparta per portare a destinazione il mirto e la lampada votiva e per raccogliere il “sacro suolo di Sparta” da riportare a Taranto; ma per me due brutte notizie, in serata nell’avviare il motore per la consueta ricarica prima di andare a dormire, riscontro ancora una volta problemi alle batterie, il motore non riesce ad avviarsi!
Non sentendomela di lasciare la barca, se pure in porto, con tale problema. Sono costretto, con grande dispiacere, a rinunciare a Sparta e resto con Peppe a bordo.
Trascorriamo tutta la mattinata nel locale macchine sotto un sole cocente; nelle prime ore del pomeriggio, dopo numerosissimi tentativi il problema sembra risolto, o quanto meno tamponato.
Giovanni invece, come previsto dal programma è andato a Sparta.
Al rientro con estrema soddisfazione ci racconta la sua giornata.
Christiana gli ha combinato un incontro con il Sindaco che lo ha accolto nel suo ufficio con molto entusiasmo, aveva già sentito parecchio parlare da giornali e televisioni greche della spedizione. Prende volentieri in consegna la lampada votiva, dopodichè , mette a disposizione di Giovanni una sua fiduciaria che lo accompagna a visitare i siti importanti dell’antica Sparta: il fiume Eurota, (che poi ha dato anche il nome al nostro Galeso quando gli spartani arrivarono a Taranto), Amikla un quartiere a pochi minuti da Sparta dove pare che ancora oggi risiedano i loro diretti discendenti, le rovine del tempio di Apollo, dal quale è stato ispirato il nostro viaggio, e dal quale Giovanni ha prelevato la terra da riportare a Taranto. Infine, ancora in piazza del municipio, dove c’è una splendida statua in bronzo raffigurante il primo caduto, con tanto di nome, dei 300 che condussero la battaglia delle Termopili.
Le aiuole che circondano questa statua sono state individuate come sito per piantare le nostre piantine di mirto che finalmente dopo tante miglia vento e salsedine, neanche troppo provate, hanno trovato una degna collocazione. Scavata la buca e posta ai piedi delle radici la pergamena delle sacerdotesse la fiduciaria del sindaco emozionata le ha annaffiata con l’acqua del nostro Eurota (Galeso). Anche a Sparta tutto è stato compiuto: la lampada, i mirti, la terra! Infine il sindaco ha ospitato Giovanni a pranzo.
                                            Monumento del primo caduto della battaglia delle Termopili

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